Affinché un gatto cresca in modo sano e corretto sin da piccolo è essenziale una dieta equilibrata che corrisponda al suo fabbisogno energetico nelle varie fasi dello sviluppo.
Come accade per ogni specie animale, anche l’alimentazione dei gatti cambia in base all’età e allo stato fisiologico. Nel caso di un esemplare adulto, il fabbisogno nutrizionale è legato principalmente al mantenimento della forma e dello stato di salute, ma come cambia il discorso per un gattino? In che modo va alimentato? Scopriamolo insieme passando in rassegna i cambiamenti che interessano la sua dieta dalla nascita al post-svezzamento.
Latte materno
Prima dello svezzamento, la crescita è essenzialmente dovuta al latte materno.
Quando viene al mondo, un micio pesa in media un etto; per le prime sei-sette settimane ci pensa la mamma ad allattare i gattini. Il piccolo si attacca spesso alla mamma ma, almeno all’inizio, le quantità che assume non sono eccessive.
Passa dai 30-40 grammi di latte quando ha due settimane alle poppate di 80-90 grammi tipiche di un gattino di un mese e mezzo. Questo incremento delle dosi e la ricchezza nutritiva del latte favoriscono la velocità con cui l’animale cresce in questo primo periodo: il suo peso può aumentare del 5-10% al giorno e raddoppia nella prima settimana, poi tra la seconda e la quarta e tra la quarta e l’ottava settimana
Il latte materno è ricco di ferro, in quanto nelle prime settimane di vita il gattino necessità notevoli quantità di questo elemento, e di calcio, essenziale per un corretto sviluppo corporeo.
Se non può farlo la mamma, è necessario allattare i gattini con latte in polvere appositamente formulato e ricco di elementi per favorire questa crescita rapidissima, facilmente reperibile nei negozi per animali e in farmacia.
Il latte artificiale deve avere una temperatura di circa 38 gradi e va somministrato tenendo l’animale con la pancia rivolta verso il basso, avendo cura di controllare che a fine poppata la bocca e il naso siano liberi da eventuali residui. Infine, contrariamente a quanto si crede, il latte di mucca è da evitare perché non è equilibrato per lo sviluppo di questa specie e può provocare disturbi gastro-intestinali e diarrea.
Svezzamento dei gattini
Infine, verso la quinta settimana di vita, la mamma inizia ad accudire meno la prole e riduce il tempo dedicato alle poppate. In condizioni naturali, il tutto avviene gradualmente, in quanto l’intestino del gattino deve “imparare” ad avere a che fare con alimenti solidi e non più liquidi.
Lo svezzamento vero e proprio dei gattini comincia verso la sesta settimana di vita. In questo periodo i gattini iniziano a consumare cibi solidi, ma le variazioni nel regime alimentare vanno introdotte gradualmente, distribuendole correttamente nel corso di più settimane a integrazione del latte, che continua a essere assunto durante questo periodo.
Cosa introdurre nello svezzamento dei gattini?
Carne frullata, omogeneizzati di vitello e pollo, cereali, pesce ben cotto e sminuzzato, oltre agli speciali cibi con formulazione “kitten”, ricchi degli omega-3 consigliati dai veterinari. Sarà il padrone a decidere se prediligere i prodotti confezionati o gli alimenti preparati in casa, ma in quest’ultimo caso è importante che i cibi siano ben tritati e ammorbiditi fino a diventare una pappetta facile da masticare e inghiottire. Se tuttavia il gattino dovesse rigurgitare i suoi primi bocconi, non c’è nulla di cui allarmarsi: fa parte del normale processo di adattamento al nuovo modo di alimentarsi.
A tale proposito, la soluzione ideale per favorire uno svezzamento graduale è PrimaPAPPA® Gattino, un alimento completo appositamente concepito per rendere più semplice il delicato passaggio dall’alimentazione liquida a quella solida. Si presenta sotto forma di teneri pezzetti di mousse in crema di PrimoLATTE® che, per facilitare le prime assunzioni, possono essere schiacciati fino a ottenere una consistenza cremosa. Una volta che il micino si abitua agli alimenti solidi, PrimaPAPPA® può essere somministrata così com’è.
Infine, già nella fase dello svezzamento, è importante che il gatto non ingerisca cibi nocivi come avanzi della tavola, latticini, tonno in scatola, ossa di animali e cibo per cani, oltre naturalmente agli alimenti tossici per i felini di tutte le età quali caffeina, cioccolato, uva, uvette, cipolle e aglio.
Dopo lo svezzamento
Al termine dello svezzamento dei gattini, ovvero intorno alla dodicesima settimana di vita, è possibile passare a una dieta più variegata ma ricca di nutrienti.
Con la crescita, ad esempio, il gattino ha la necessità di assumere calcio, fosforo, proteine, vitamine e sali minerali per favorire il corretto sviluppo dello scheletro, della dentatura e della muscolatura.
Per questo, in genere è preferibile passare quasi esclusivamente ai cibi confezionati per l’alimentazione dei gatti, poiché la loro formulazione è appositamente studiata e bilanciata per le esigenze di questo periodo ed è dunque ideale per l’intensificarsi dell’attività fisica del gatto e il conseguente aumento del suo fabbisogno calorico. Fino al compimento del primo anno, un gattino ha infatti bisogno di circa 150 Kcal per ogni chilogrammo di peso, valore che nell’età adulta si stabilizza intorno alle 70-90 Kcal per chilo.
Articolo a cura della Redazione di Animalidacompagnia.it, Dott.ssa Monica Viacava