Le zecche sono dei pericolosi parassiti, caratterizzati da una distribuzione cosmopolita, in grado di trasmettere patogeni che possono causare malattie anche gravi, non solo al cane ma anche all'uomo. Di seguito una serie di informazioni utili per riconoscerle, evitarle e, se necessario, intervenire in caso di infestazione.
Zecca sul cane: come riconoscerla e com’è fatta?
In condizioni normali, le zecche sono molto piccole, ma sempre visibili a occhio nudo. Hanno una dimensione di 1-3 millimetri, ma dopo il pasto di sangue, possono arrivare a misurare anche un centimetro, diventando facilmente visibili.
Pur facendo parte degli artropodi, e nello specifico degli aracnidi, non hanno il corpo suddiviso in testa e addome, ma sono costituite da un’unica struttura coriacea di colore grigio o marrone scuro. Da questa si dipartono quattro paia di zampe (come i ragni), ed una testa in cui è possibile osservare l’apparato buccale con cui il parassita, grazie a numerosi denticoli affilati e a un rostro a forma di uncino, si ancora alla cute di cane e gatto dopo averla perforata.
Dove si trovano le zecche?
Nell’ambiente
Grazie soprattutto alla capacità di restare a digiuno per lunghissimo tempo (fino a un anno e mezzo!), la zecca bruna del cane (Rhipicephalus sanguineus) è in grado di sopravvivere anche in condizioni climatiche estreme ed è dunque diffusa in tutto il mondo, senza distinzioni fra città e ambienti rurali.
All’aperto, depongono le uova nelle zone ombreggiate oppure tra i cumuli di macerie e le cataste di legna. Purtroppo, spesso sono presenti anche nelle case, ove si nascondono nelle fessure e nelle crepe dei muri, dietro il battiscopa, nelle cavità delle tapparelle e, talvolta, anche dentro i mobili, oltre naturalmente alle cucce dei cani. Poiché la femmina della zecca può deporre da 3.000 a 7.000 uova per volta, è possibile che anche negli ambienti domestici si propaghino velocemente infestazioni molto estese, che occorre trattare in modo radicale e permanente.
Sul cane
Normalmente possiamo ritrovare le zecche adese alla cute del cane; tuttavia, queste si riscontrano maggiormente in quelle aree anatomiche in cui la cute è più sottile e dove l’ancoraggio risulta più agevole:
- sulle orecchie e sui padiglioni auricolari;
- sul collo e sulla testa;
- fra le dita;
- a livello di inguine e perineo;
- all’attaccatura della coda.
Quali tipi di zecca sono diffusi in Italia?
In Italia sono presenti circa una quarantina delle circa novecento specie di zecche conosciute al mondo.
In Italia sono presenti la famiglia degli Ixodidi, o zecche dure, e quella degli Argasidi, o zecche molli. In particolare, sono presenti 5 generi appartenenti alla famiglia Ixodidae e due alla famiglia Argasidae.
Zecche dure (Ixodidae)
Devono il proprio nome allo scudo rigido che ricopre il dorso e sono le più numerose, con una diffusione geografica molto diversificata. Si nutrono soprattutto del sangue dei mammiferi, a cui restano attaccate per giorni o settimane senza interrompere la suzione. Per questo motivo, gli esemplari adulti possono aumentare il proprio peso corporeo fino a 600 volte. Tra queste zecche ci sono le specie più pericolose e più diffuse in Italia: zecca bruna del cane (Rhipicephalus sanguineus) e la zecca dei boschi (Ixodes ricinus). Quest’ultima, come suggerisce il nome, vive soprattutto nel sottobosco delle zone collinari e montane, ove si nasconde sotto le foglie, nell'erba e nei cespugli.
Zecche molli (Argasidae)
Tra le zecche molli ricordiamo i generi Argas e Ornithodorus, queste sono prive dello scudo dorsale e si nutrono generalmente del sangue degli uccelli o dei pipistrelli. Le specie più comuni in Italia sono l'Argas reflexus, nota anche come “zecca del piccione”, e la Argas vespertillionis, o “zecca pipistrello”.
In che periodo dell’anno sono attive le zecche?
Negli ambienti domestici possono essere attive tutto l’anno. All’esterno, invece, le zecche del cane colpiscono in particolare in tarda primavera e in estate, ma sono in grado di sopravvivere per gran parte dell’autunno. Proprio queste zecche, che hanno resistito fin quasi all’arrivo dell’inverno a temperature di 4-5°C e vengono quindi dette “tardive”, sono le più pericolose: hanno infatti compiuto numerosi pasti di sangue ed è dunque probabile che abbiano assimilato degli agenti patogeni diventando così portatrici di malattie da zecche.
Come vengono infestati i cani dalle zecche?
Le zecche non volano e non saltano addosso alle proprie vittime, ma attendono che queste transitino o sostino nelle loro vicinanze per agganciarsi in pochi istanti al loro pelo. Quindi, raggiungono il punto più adatto per ancorarsi alla cute in profondità con il rostro presente nell’apparato buccale.
Dopo l’ancoraggio la zecca secerne, unitamentealla saliva, una sostanza lievemente anestetizzante ed una sostanza cementante. In questa fase la zecca può rigurgitare eventuali patogeni che aveva assunto in precedenza durante il pasto di sangue su un animale infetto. Questi microrganismi patogeni possono essere responsabili di molte malattie che possono colpire il cane, ma anche l’uomo.
Quali sono le malattie da zecche trasmesse al cane?
Le zecche non infestano solo i cani: questi artropodi ematofagi (cioè che si nutrono del sangue) passano senza problemi da una specie all'altra, uomo compreso. Dal momento che con i loro pasti di sangue possono essere vettori di malattie, in mancanza di una seria prevenzione, questi possono diventare un problema anche per la salute pubblica.
Nello specifico, sia la zecca bruna del cane che Ixodes ricinus, la zecca dei boschi possono agire da vettori per diverse malattie, la maggior parte delle quali sono molto pericolose per il cane e possono colpire anche l'uomo, di seguito alcune di queste:
- ehrlichiosi canina;
- rickettsiosi;
- piroplasmosi o babesiosi;
- hepatozoonosi canina;
- trombocitopenia ciclica infettiva;
- anaplasmosi granulocitica;
- meningoencefalite primaverile-estiva (TBE);
- borreliosi, detta anche malattia di Lyme.
Per l’uomo le zecche rappresentano un pericolo molto serio, infatti il loro morso può provocare reazioni allergiche nei soggetti sensibili, con rischio di shock anafilattico, oltre che essere responsabili della trasmissione di alcune delle malattie da zecche sopra citate.
Come si evita che il cane prenda le zecche?
La prevenzione si basa soprattutto sull’applicazione di prodotti antiparassitari topici, quali ad esempio: spot-on, spray e collari antiparassitari per cani. È importante leggere sempre attentamente il foglio illustrativo, poiché non tutti gli antiparassitari sono uguali, alcuni per esempio, sono privi di effetto repellente, grazie al quale i parassiti non sono in grado di pungere e di trasmettere pericolose malattie.
Inoltre, è consigliabile eliminare le condizioni ambientali favorevoli per la proliferazione dei parassiti, sia applicando una buona pulizia della casa che curando l’igiene di balconi, terrazzi e soprattutto giardini, ove è opportuno falciare regolarmente l’erba e bonificare le aree umide o sporche.
Come togliere le zecche al cane?
Se sul cane si trovano una o più zecche, queste vanno rimosse manualmente. Le zecche non ancora attaccate sono abbastanza semplici da rimuovere, ma bisogna avere sempre cura di indossare dei guanti o utilizzare delle pinzette. Se invece una zecca è già saldamente ancorata alla pelle del cane, il procedimento è un po’ più complesso e delicato. Infatti, occorre:
- afferrarne con le pinzette la testa della zecca il più vicino possibile al punto in cui è attaccata alla pelle del cane;
- compiere dei movimenti leggermente rotatori senza schiacciare il corpo e tirare delicatamente, in modi da estrarre la zecca tutta intera senza lasciare parte di essa all’interno della cute dell’ospite;
- non usare mai olio, alcool, vaselina o altro per tentare di uccidere la zecca prima di averla rimossa dall’animale;
- a estrazione completata, pulire e disinfettare la ferita.
Naturalmente, se il cane ha le zecche è molto probabile che questi parassiti siano presenti anche nell’ambiente in cui vive. Per evitare nuove infestazioni, è pertanto fondamentale trattare la casa o il giardino con prodotti specifici per questi ambienti e per questi fastidiosi parassiti.
Articolo a cura del Dr. Giovanni De Benedetto
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