La filaria del cane, nota anche come filariosi, è una malattia infettiva causata dal parassita Dirofilaria immitis, un verme sottile e filiforme trasmesso al cane dalle zanzare (i cosiddetti “ospiti intermedi”). Infatti, la filariosi non si trasmette direttamente da animale ad animale: occorre sempre la puntura dell’insetto che fa da tramite. Oltre che il cane, la patologia può colpire anche gatti, furetti e altri animali da compagnia. Dirofilaria immitis è presente in moltissime zone del Mondo anche se le aree più adatte alla loro riproduzione sono quelle a clima temperato umido e con corsi d'acqua. In Italia, in particolare, è maggiormente diffuso al Nord dove la trasmissione avviene attraverso la puntura delle zanzare comuni e della zanzara tigre.
I danni della filariosi cardiopolmonare
Esistono diverse forme di questa malattia anche se la più nota e diffusa è la filariosi cardiopolmonare del cane, che colpisce l’apparato cardiocircolatorio e i polmoni, fino a portare, nelle fasi più avanzate, anche alla morte dell'animale. Dopo la puntura della zanzara infetta, il parassita si insedia principalmente nelle arterie polmonari e nel cuore causando vari danni:
- nelle arterie polmonari causa un'infiammazione cronica dei tessuti che porta al loro restringimento. Ciò conduce a ipertensione polmonare che sovraccarica di lavoro il cuore, danneggiandolo;
- a livello del cuore, la filaria altera il funzionamento delle valvole e ciò, unitamente all’ipertensione polmonare, danneggia ulteriormente il cuore.
Tutto ciò provoca insufficienza cardiaca congestizia. Inoltre, la filaria del cane può avere conseguenze serie anche su reni e fegato.
I soggetti più a rischio
La filaria può colpire cani di ogni età, razza e sesso anche se molti studi mostrano come sia più presente nei cani:
• adulti;
• maschi;
• di taglia grande;
• che vivono all’esterno.
La sintomatologia della filaria del cane
L’intensità dei sintomi della filariosi cardiopolmonare è variabile in funzione del tempo intercorso dal contagio e del numero di parassiti presenti nell’animale. Nella fase iniziale possono anche non comparire sintomi oppure manifestarsi alcuni segnali che dovrebbero far sospettare una parassitosi, ad esempio:
- prurito;
- presenza di noduli sottocutanei;
- scarso appetito.
Con l’avanzare della parassitosi possono comparire altri sintomi più seri collegati all’insorgenza di danni a livello delle arterie polmonari e del cuore:
• stanchezza e intolleranza all’esercizio fisico, a causa dell'effetto compromettente che i vermi hanno sul cuore e sui polmoni;
• anemia;
• perdita di appetito e calo di peso;
• dispnea (cioè difficoltà nella respirazione) legata al danno cardiaco e polmonare;
• ingrossamento dell’addome prodotto da un accumulo di liquido come conseguenza
dell’insufficienza cardiaca.
Come si diagnostica la filaria
In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi al veterinario per prevenire un rapido peggioramento e la morte. Tuttavia, va considerato che i soli sintomi a volte non sono sufficienti a porre una diagnosi e quindi a individuare la terapia adeguata. Per questo motivo esistono test per diagnosticare la filaria del cane. Ecco i due principali.
Test antigenico
Tramite un prelievo di sangue è in grado di individuare anche basse concentrazioni di antigeni collegati alla presenza di Dirofilaria immitis. Si tratta di un test rapido e di semplice esecuzione. Nel caso questo test risultasse positivo, occorre confermare con ulteriori esami, lo stadio della patologia.
Ricerca delle miocrofilarie
Tramite un prelievo di sangue si esegue la ricerca delle microfilarie visualizzandole al microscopio. In passato era l’unico esame disponibile per la diagnosi di questa malattia. Esistono diverse situazioni in cui può dare dei risultati non corrispondenti alla realtà (falsi positivi e falsi negativi), pertanto deve essere sempre usato in associazione ad esami più specifici e più sensibili.
Come prevenire la filaria del cane
Esistono varie terapie a disposizione, tuttavia, viste le gravi conseguenze è prima di tutto importante agire con la prevenzione, che deve essere considerata già a partire dalle prime settimane di vita del cane. Ecco le regole da seguire:
- di notte cercare di tenere il cane in zone protette da zanzariere;
- ridurre la possibilità che il cane venga punto dalla zanzara, impiegando antiparassitari ad azione repellente: ne esistono vari in commercio ma non tutti hanno anche azione repellente. È dunque importante verificare con attenzione il prodotto che stiamo per acquistare, dopo aver sentito il parere del veterinario;
- sempre secondo le indicazioni del veterinario, far assumere al cane farmaci che impediscano lo sviluppo delle microfilarie inoculate dalle zanzare, fino allo stadio di filarie adulte.
Articolo a cura della Redazione di Animalidacompagnia.it, Dott.ssa Monica Viacava