Prevenire i parassiti esterni del cane: riflettori sugli antiparassitari disponibili

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Le punture di pulci, zecche, zanzare e pappataci possono essere vettori di patologie gravi ed è quindi importante prevenirle con idonei antiparassitari per cani disponibili sul mercato in varie formulazioni, tra cui anche gli spot-on (gocce a uso esterno). Alcuni di questi offrono anche un’azione repellente, cioè impediscono ai parassiti di pungere.

Zecche, pulci, pidocchi, flebotomi o pappataci, zanzare, mosca cavallina: si tratta di parassiti esterni del cane molto diffusi che pungono gli animali domestici (e in alcuni casi l’uomo) per nutrirsi del loro sangue. Quando ciò accade, spesso insieme alla saliva iniettano gli agenti infettivi di cui sono portatori, facendo insorgere una serie di patologie anche gravi.

I parassiti esterni del cane sono attivi prevalentemente in primavera ed estate, ma nei mesi freddi le nostre abitazioni offrono a pulci e zecche un ambiente sufficientemente caldo e umido, ideale per sopravvivere e riprodursi. Bisogna quindi considerare anche il rischio di infestazione ambientale.

Per tale motivo, è importantissimo fare prevenzione sottoponendo il cane a un trattamento antiparassitario, preferibilmente con azione repellente, in grado di agire sia sui parassiti adulti, sia sulle loro uova e larve presenti in casa, e che grazie all’effetto repellente protegge anche dalle malattie trasmesse dai parassiti vettori.


Gli antiparassitari più comuni

I tipi di antiparassitari disponibili in commercio sono numerosi e si differenziano per i meccanismi e lo spettro d’azione e la modalità di somministrazione.

Sono infatti caratterizzati da formulazioni e modalità di applicazione specifiche per adattarsi al meglio allo stile di vita di ciascun cane. Ci sono i prodotti spot-on” (in gocce), i collari antiparassitari, gli spray che agiscono distribuendosi sulla superficie di pelle e pelo e gli antiparassitari in compresse che hanno attività sistemica; questi ultimi raggiungono il sangue e uccidono i parassiti solo dopo che questi hanno punto e succhiato il sangue.


Articolo a cura della Redazione di Animalidacompagnia.it, Dott.ssa Monica Viacava

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