Quanto vive un gatto?

Un gatto domestico vive in media tra i 10 e i 17 anni, anche se è sempre meno raro trovare gatti che vivono fino a 20 anni. Naturalmente quelli che vivono liberi, al di fuori delle mura domestiche, hanno una speranza di vita inferiore, in quanto più soggetti a incidenti, ferite e malattie. Molto spesso tentiamo di fare paragoni tra l'età del nostro micio e la nostra; tuttavia, non esiste una formula per convertire i suoi anni in anni "umani": la ragione è che la velocità con cui l'animale si sviluppa varia a seconda delle fasi di vita.

Le fasi di vita del gatto

Nel corso dei primi due anni, infatti, la crescita del gatto è molto veloce, mentre tende a rallentare successivamente. Sono sinteticamente cinque le fasi del suo sviluppo:

1. La prima settimana di vita. Dopo la nascita i gattini hanno bisogno del latte materno, ricco di nutrienti e anticorpi fondamentali per la loro salute. Dopo circa una settimana, aprono gli occhi e il cordone ombelicale si atrofizza completamente.

2. I primi denti da latte. Di solito spuntano tra la loro terza e ottava settimana di vita. L'intera dentizione da latte dei gatti comprende 26 dentini.

3. Il primo cibo solido. Dopo quattro settimane, i gattini hanno già acquisito un po’ di peso e iniziano a mangiare alimenti solidi.

4. Crescita e fine della dentizione. A due mesi si cibano definitivamente di alimenti solidi, continuano a crescere e hanno un fabbisogno energetico e nutrizionale più elevato. La dentizione definitiva è completa intorno al settimo-ottavo mese.

5. Fine della crescita. Dopo otto mesi di vita, l'animale è fisiologicamente molto simile all’adulto. In relazione alla razza e alla stagione, le gatte sono sessualmente mature tra i 6 e 10 mesi, i gatti maschi spesso 1 o 2 mesi dopo.


L’età del gatto e quella dell’uomo

Confrontare l’età del gatto e quella umana non è una scienza esatta, anzi. A livello puramente indicativo, arrivato a due anni di vita il nostro amico ha l'equivalente di 24 anni umani e da quel momento possiamo considerare che a ogni anno che passa corrispondono quattro o cinque anni di una persona. Così, ad esempio, un gatto di cinque anni corrisponde a un trentaseienne, uno di dieci a un cinquantaseienne, mentre a quindici corrisponde indicativamente a una persona di 76.


Cosa influenza l’aspettativa di vita del gatto

L'aspettativa di vita di un gatto varia ovviamente in base a molti fattori. Il fatto di vivere in casa oppure fuori, essere un gatto domestico o randagio, come anticipato sono fattori determinanti: un gatto randagio ha un’aspettativa di vita tra i 4 e gli 8 anni, dal momento che la mancanza di cibo, le condizioni ambientali e i pericoli hanno un notevole impatto. A determinare quanti anni vive un gatto contano inoltre le cure che riceve, l'alimentazione, la quantità di attività fisica, il fatto di essere castrato o sterilizzato e naturalmente la razza: il gatto comune europeo o soriano vive infatti più a lungo di alcune razze.


Come “allungare” la vita dei gatti

Cosa fare allora per contribuire a dare più anni di vita al nostro gatto? Concentriamoci su questi aspetti:

1. Alimentazione. Assicuriamoci che il nostro amico segua un'alimentazione equilibrata, secondo le indicazioni del veterinario. Ricordiamo in particolare che con l'età le sue necessità nutrizionali cambiano; quindi aggiustiamo la sua dieta in funzione della fase di vita che attraversa.

2. Castrazione o sterilizzazione. Queste procedure consentono all'animale di prevenire malattie e infezioni a trasmissione sessuale, ma anche il rischio di ferite da lotte tra maschi. Evitano poi il rischio di gravidanze indesiderate. Il tutto, con un impatto sulla durata della vita.

3. Vaccinazioni. Quelle consigliate dal veterinario consentono di aumentare la speranza di vita, prevenendo malattie importanti.

4. Sonno. Per consentire al gatto il riposo necessario a una migliore qualità di vita durante la veglia non conta solo il numero di ore dormite: è anche importante che possa dormire bene. Predisponiamo quindi cucce o cuscini adatti.

5. Controllo dei parassiti. Sottoporre il gatto a regolari profilassi contro pulci e zecche è indispensabile per preservarne la salute. Anche la sverminazione, necessaria a rimuovere i vermi intestinali, è importante per garantire salute al nostro animale.

Articolo a cura della Redazione di Animalidacompagnia.it, Dott.ssa Monica Viacava

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