La leishmaniosi canina è una malattia molto grave e potenzialmente mortale per il cane.
Il nostro amico a quattro zampe, infatti, può non mostrare alcun segno clinico per anni prima di manifestare i sintomi come ad esempio stanchezza, perdita di pelo (alopecia), dimagrimento, crescita eccessiva delle unghie (onicogrifosi), diarrea, vomito, perdite di sangue dal naso (epistassi) o gonfiore dei linfonodi.
Il principale vettore (ovvero l’organismo che trasmette un agente infettivo da un animale infetto all'uomo o a un altro animale) del protozoo “Leishmania infantum” è il flebotomo (o pappatacio), un piccolo insetto simile alla zanzara, che con la sua puntura può infettare il cane e a volte anche l’uomo. Perché si diffonda la malattia devono essere presenti due fattori, il vettore cioè il flebotomo e il serbatoio, rappresentato dal cane infetto.
Per questo motivo, i cambiamenti climatici e la movimentazione dei cani sono all’origine della diffusione della malattia. Infatti, l’aumento delle temperature ha reso quasi tutte le regioni italiane compatibili con la presenza dei pappataci, mentre la maggiore movimentazione dei cani, soprattutto nel periodo estivo, ha consentito la diffusione del parassita. Oggi, la malattia interessa tutto il Paese, comprese alcune aree prima considerate indenni. Se osserviamo l’andamento della malattia negli ultimi 40 anni, in particolare gli ultimi 10 anni, appare evidente quanto si stia diffondendo.
Per ridurre il rischio di trasmissione e la diffusione della malattia, è necessario evitare che i pappataci pungano il cane, proteggendo i nostri amici a quattro zampe utilizzando prodotti antiparassitari come collari, spot-on (gocce antiparassitarie), con riconosciuta attività di riduzione del rischio di trasmissione della leishmaniosi canina, per questo motivo bisogna leggere bene il foglio illustrativo. L’utilizzo di questi prodotti è fondamentale anche per i cani ammalati o comunque infetti, che fungono da serbatoio dell’infezione.
Per maggiori informazioni sulla prevenzione della leishmaniosi canina e sui presidi che il proprietario può mettere in atto per proteggere il proprio cane, è importante rivolgersi al medico veterinario, che deciderà se necessario aggiungere all’antiparassitario topico anche una vaccinazione.
Domande e risposte sulla diffusione della leishmaniosi
La malattia è stata segnalata nella zona in cui vivo: devo controllare il mio cane anche se sta bene?
Assolutamente sì. La strategia migliore è effettuare al cane un esame sierologico (basta un prelievo di sangue dal proprio veterinario) all'inizio della primavera (marzo-aprile) di ogni anno. In caso di positività, il veterinario saprà indirizzarvi verso una terapia o intraprendere ulteriori accertamenti diagnostici.
Devo andare in vacanza con il mio cane in un'area dove la leishmaniosi canina è molto diffusa: cosa devo fare?
Consultati con il tuo veterinario, perché potresti scoprire che anche la zona in cui vivi è già a rischio. In ogni caso il veterinario ti consiglierà il piano di prevenzione più adeguato.
Dopo aver soggiornato in un’area ad elevato rischio, è sempre bene sottoporre il cane a un esame clinico di controllo e ad un esame sierologico anche se l'animale è stato sottoposto a misure di prevenzione.
Articolo a cura del Dr. Giovanni De Benedetto
TUTTA L’ITALIA È A RISCHIO
In passato la leishmaniosi era un problema che riguardava solo i territori collinari e costieri del Centro-Sud.
Oggi la malattia si è diffusa anche nelle regioni settentrionali e montane.
Lo confermano studi dell'Istituto Superiore di Sanità e delle Autorità sanitarie locali
Legenda
- Rosso: Comuni dove è stata accertata la presenza di casi autoctoni di leishmaniosi
- Puntinato: Aree non indagate o risultate negative, ma ritenute potenzialmente compatibili con la trasmissione della leishmaniosi
- Bianco: Aree ritenute incompatibili con la presenza dei flebotomi e quindi con la trasmissione della leishmaniosi (>= 1000m altitudine)
Mappa elaborata sulla base degli studi epidemiologici condotti nelle regioni del nord Italia.
CAMBIAMENTI CLIMATICI E MOBILITÀ DEI CANI SONO ALL’ORIGINE DELLA DIFFUSIONE DELLA LEISHMANIOSI
Le temperature più elevate permettono ai flebotomi vettori di vivere anche nelle zone che in passato erano troppo fredde e di restare attivi per molti mesi l’anno (da marzo a ottobre).
I maggiori spostamenti di persone e animali, soprattutto durante l’estate, favoriscono la diffusione del microrganismo Leishmania infantum e i nuovi contagi.
CHE COS’È LA LEISHMNAIOSI
La leishmaniosi è una grave malattia che può colpire il cane e talvolta anche l’uomo.
Il parassita responsabile è un protozoo che si chiama Leishmania infantum.
I SINTOMI
La leishmaniosi può rimanere asintomatica per molto tempo.
I sintomi più comuni sono stanchezza, perdita di pelo, dimagrimento, crescita eccessiva delle unghie, diarrea, vomito, sangue dal naso o gonfiore dei linfonodi.
La malattia ha andamento generalmente cronico e nei casi più gravi può portare alla morte del cane.
COME SI TRASMETTE
La leishmaniosi può essere trasmessa dalla puntura del pappatacio o flebotomo, che è il principale vettore del microorganismo Leishmania infantum.
IL FLEBOTOMO O PAPPATACIO
Il flebotomo, o pappatacio, è un piccolo insetto simile a un moscerino con un volo silenzioso, che gli permette di pungere senza essere sentito.
In Italia vive tendenzialmente al di sotto dei 1.000 m s.l.m.
Predilige i climi caldi, con un certo grado di umidità
È attivo principalmente nelle ore crepuscolari e notturne e di giorno si nasconde in ambienti freschi e umidi come cantine, muretti ecc.
LA PREVENZIONE È LA MIGLIOR PROTEZIONE
Per proteggere il cane dalla leishmaniosi è importante prevenire l’infezione con un antiparassitario che abbia una riconosciuta attività nel ridurre il rischio di trasmissione di leishmaniosi.
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