Ansia da separazione nel cane: tutto quello che devi sapere

Posted on 18 Aprile 2025

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L’ansia da separazione è un disturbo del comportamento che riguarda fino al 20% dei cani quando sono lasciati soli. Tale problema colpisce soprattutto gli animali con un carattere fragile o che non sono ancora abituati al distacco. Si manifesta quando l’animale viene separato dalle persone alle quali è più legato, il proprietario in primis. Definita anche sindrome da iperattaccamento, sindrome dell’abbandono o distress da separazione, questa condizione è un problema comportamentale che è causa di stress non solo per l’animale, ma anche per i suoi proprietari.

L’ansia da separazione del cane: i sintomi

Questo fenomeno si manifesta in diversi modi:

  •  eccessivo attaccamento; spesso i cani che soffrono di ansia da separazione hanno il terrore di abbandonare il proprietario tanto che, anche in casa, lo seguono costantemente, persino in bagno (si parla di “cani ombra”);
  • estrema agitazione e stress quando il proprietario sta per lasciare casa; in questi momenti il cane ansima, ha un’eccessiva salivazione, trema, cammina avanti e indietro, gira in tondo, si lecca eccessivamente o addirittura tenta di impedire al proprietario di uscire, ad esempio bloccando la porta. Normalmente questi comportamenti si attivano quando il proprietario compie gesti associati all’uscita, come indossare la giacca o prendere le chiavi;
  • vocalizzi eccessivi, abbaiare, ululare, guaire o piangere che sono il sintomo più. Si tratta di manifestazioni molto evidenti, tanto che spesso i proprietari ricevono lamentele da parte dei vicini di casa. Il cane manifesta questi comportamenti già poco dopo che il proprietario ha lasciato casa;
  •  manifestazioni distruttive, in assenza del proprietario in casa. Quando è solo, infatti, il cane ha comportamenti distruttivi nei confronti di oggetti e mobili; cuscini distrutti, graffi sulla porta, tappeti morsicati, ciabatte fatte a pezzi sono i segni inequivocabili di questo disturbo. Spesso il cane si avventa in particolare sugli oggetti che conservano l’odore del proprietario;
  • eliminazione di feci e urine quando è lasciato solo nell’abitazione; il cane potrebbe sporcare ovunque, anche se in presenza del proprietario non lo farebbe mai e se è perfettamente abituato a non farlo;
  • apatia, comportamento tipico dei cani che soffrono di ansia da separazione e di segno opposto rispetto ai precedenti; alcuni soggetti, infatti, mostrano abbattimento e passività. In questi casi, quando lasciato solo, l’animale si inibisce e smette di muoversi, spesso resta sdraiato nella cuccia o davanti alla porta anche per ore, perde interesse per il cibo e per i giochi. È chiaro che manifestazioni di questo tipo potrebbero essere considerate segno di calma e tranquillità, anche se a tutti gli effetti sono segno di una forte ansia da separazione del cane.


Le cause dell’ansia nel cane

Ma quali sono le ragioni che portano alcuni cani ad avere ansia di separazione? In realtà non esiste un’unica causa, ma un insieme di eventi e condizioni che possono favorirne l’insorgenza.

Eccone alcuni:

  • mancanza di abitudine alla solitudine; alcuni animali non hanno infatti imparato a restare soli sin dai primi mesi di vita e questo li porta a un eccessivo attaccamento e a una dipendenza dal proprietario;
  • associazione della solitudine a eventi traumatizzanti; se in passato il cane ha collegato mentalmente l’esperienza della solitudine a eventi traumatici avvenuti proprio durante i momenti in cui era solo in casa (come il temporale o rumori intensi), ritrovarsi nuovamente da solo può infatti rievocare in lui questi ricordi spiacevoli;
  • predisposizione genetica, poiché alcuni cani fragili e insicuri sono più portati di altri a sperimentare ansia da separazione. Inoltre, ci sono alcune razze che sembrano maggiormente predisposte: ad esempio il Labrador, il Bichon Frisè, il Jack Russell, il Pastore Tedesco o il Border Collie;
  • esperienze traumatiche, o alcuni eventi realmente traumatici e intensi, possono segnare i cani, come l’esperienza dell’abbandono da parte del proprietario e la permanenza in canile. Anche la perdita di un membro della famiglia o il cambio di proprietario sono eventi stressanti;
  • mancanza di socializzazione; cani adulti che da cuccioli non sono stati esposti a una corretta socializzazione con altri esemplari sono infatti a maggior rischio di sviluppare ansia da separazione;
  • cambiamenti nella vita familiare, come un trasloco, l’arrivo di un nuovo componente della famiglia (ad esempio, la nascita di un bambino) o i cambiamenti di routine del proprietario (nuovi orari di lavoro) sono tutti fattori che possono sconvolgere l’animale;
  • mancanza di esercizio fisico e mentale; infatti, cani annoiati e privi di stimoli psicofisici sono più inclini all’ansia da separazione;
  • problemi fisici, alcune patologie, come il dolore cronico e diverse condizioni della tiroide, possono favorire questo disturbo psichico.


Ansia da separazione del cane: la soluzione

In presenza di questa condizione è bene rivolgersi agli esperti: il medico veterinario

comportamentalista e l’educatore cinofilo esperto nell’area comportamentale sono le figure di riferimento. Le soluzioni fai-da-te, infatti, non sono utili, anzi possono peggiorare la situazione, in quanto pericolose e dannose per il benessere animale. Veterinario comportamentalista ededucatore cinofilo sapranno impostare un percorso terapeutico adeguato e di addestramento del cane. Il proprietario dovrà seguire tali insegnamenti attentamente e costantemente per il bene del cane. Accanto a ciò alcuni consigli sono utili da applicare, sempre sotto indicazione degli esperti.

  • Giochi. Spesso i proprietari si chiedono cosa dare al cane per calmarlo. Durante l’assenza è utile lasciare all’animale un gioco “speciale” come un masticabile o una treat ball (palle che possono essere riempite di cibo): si tratta di oggetti che stimolano l’animale a restare impegnato e attivo. Per capire quale gioco sia più adatto, il proprietario può offrirlo al cane quando è ancora in casa, così da capire le sue preferenze.
  • Rilassamento. È bene aiutare l’animale a rilassarsi prima di uscire di casa: una passeggiata è utile a farlo stancare, così che sia più tranquillo quando sarà da solo. Se esaurisce le energie, sarà più probabile che vada a dormire. Inoltre, è un buon modo per fargli fare i bisogni, così che eviti di sporcare in assenza del proprietario. Anche alimentare il cane prima che il padrone esca di casa è utile a rilassare l’animale.
  • Ridurre le fonti di disturbo. Quando il cane è solo in casa è bene che l’ambiente sia silenzioso per favore il relax.


I feromoni per favorire la calma del cane

Per favorire la calma nei cani che soffrono di ansia da separazione è possibile sfruttare l’effetto rilassante naturale dei feromoni, sostanze chimiche volatili prodotte da alcune ghiandole degli animali. Tali sostanze sono in grado di diffondere messaggi utili alla comunicazione tra gli individui, ma anche di influenzare il loro comportamento. Gli interomoni, una classe di feromoni, esercitano in particolare un effetto calmante e antistress. Del resto, i feromoni sono naturalmente emessi dalle cagne dopo aver partorito con lo scopo di infondere calma ai cuccioli, i quali si sentono in tal modo rassicurati e protetti. Feromoni e interomoni vengono riconosciuti dai cani di qualsiasi età e razza: per questo possono essere impiegati per aiutare gli individui affetti da ansia da separazione a percepire il proprietario come una figura di attaccamento sicura. Oggi esistono in commercio specifici diffusori che emettono queste benefiche sostanze nell’ambiente domestico, con un effetto evidente anche sui cani più ansiosi.


Cosa non fare in presenza di ansia da separazione

Alcuni comportamenti adottati dai proprietari quando il cane soffre di ansia da

separazione andrebbero evitati. Il cane non va punito se distrugge mobili e oggetti in assenza del proprietario: innanzitutto la punizione non servirà a nulla, in quanto il cane non assocerà la punizione a ciò che ha fatto; inoltre, è dannoso per il suo benessere. Anzi, così facendo l’animale potrebbe collegare la punizione all’ultima azione che ha compiuto, ovvero l’aver fatto “le feste” al proprietario quando questo è rientrato. Inoltre, è una pessima idea anche lasciare solo il cane a casa nella speranza di abituarlo gradualmente: occorre invece seguire un piano di trattamento impostato dal veterinario o dall’educatore. In linea generale, anche una volta addestrato, è bene non lasciare mai che il cane da solo per periodi troppo lunghi: se il proprietario deve assentarsi per più di sei ore serve trovare una soluzione alternativa, come un dog sitter.


È possibile prevenire l’ansia da separazione del cane?

L’ansia da separazione del cane andrebbe prima di tutto prevenuta, seguendo un percorso educativodell’animale sin da cucciolo. Prima si interviene, infatti, tanto più sarà facile aiutare il cane ad abituarsi a trascorrere un po' di tempo da solo. Ecco due consigli fondamentali:

  • consentire una socializzazione precoce già tra le 3 e le 12 settimane di vita; è fondamentale infatti esporre il cucciolo ad esperienze positive di socializzazione in modo graduale perché consente all’animale una futura stabilità emotiva;
  • rendere l’animale indipendente, iniziando con brevi separazioni sin dalla tenera età, in ambienti sicuri, ma mentalmente e fisicamente stimolanti per il cucciolo. Questo gli consentirà di sviluppare una buona autostima, ma anche di stabilire con il proprietario un attaccamento sano e solido. Inoltre, ciò favorirà l’acquisizione di un buon autocontrollo.

Va sottolineato che queste strategie vanno calibrate sul temperamento specifico di ogni razza e di ogni esemplare: in questo senso è importante anche l’educazione del proprietario il quale, con l’aiuto del veterinario e dell’educatore cinofilo, dovrà imparare a riconoscere i segnali di stress dell’animale.


FAQ ansia da separazione del cane

Articolo a cura della Redazione di Animalidacompagnia.it, Dott.ssa Monica Viacava

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